Le domande che ci fanno bene

Riscoprire il valore delle domande ci permette di esplorare le nostre vere motivazioni e di definire obiettivi concreti e raggiungibili.

LE DOMANDE CHE CI FANNO BENE

Con lo sviluppo del linguaggio orale i bambini iniziano a relazionarsi con chi sta loro accanto, entrando nella nota “fase dei perché”.

Se da un lato si tratta di una normale manifestazione dello sviluppo cognitivo, dall’altro ci si domanda per quanto tempo dovremo rispondere alla miriade di domande che ci fanno. E se imparassimo da loro? Se ricominciassimo a domandarci e domandare Perché? 

Sollevare interrogativi è come aprire il vaso di Pandora, svelare problemi che fino a quel momento fingevamo non esistessero e scegliere di affrontarli è il solo modo di palesare verità e obiettivi dissimulati. Nella mitologia greca, il leggendario contenitore racchiudeva tutti i mali del mondo e fu la curiosità di una donna intraprendente a svelarli a l’umanità intera. Una mossa sconveniente, verrebbe da dire, se non fosse stato che, dal fondo del vaso, saltò fuori anche la speranza. 

Pandora ci fa dono di un sentimento potentissimo perché la speranza tende per natura al presente e ancor più al futuro. È un’emozione non solo piacevole da viversi, ma estremamente utile, che accarezza con benevolenza l’ambito delle possibilità. Sperare è credere che una certa situazione sia possibile, è un augurio sincero che lambisce un’eventualità, la rassicura e paradossalmente le sussurra che si fida di lei e sogna che è impaziente di abbracciarla. 

Non c’è nulla di meglio di domandarsi e domandare, ma nel farlo è necessario essere pronte ad ascoltare le risposte. Alcune di esse potrebbero arrivare dopo poco, per altre forse aspetteremo anni interi, e di alcune non udiremo neanche un sospiro. Ad ogni modo, ne sarà valsa la pena: i perché sono sempre produttivi, se non altro per rivelarci una mancanza. Partire con semplici interrogativi, riscaldare i muscoli prima di sottoporli al lavoro più duro (quello delle domande importanti) e insistere fin quando non arriveranno le prime risposte. 

Quando spegniamo la lampada accanto al letto, mentre guardiamo le vecchie fotografie oppure annotiamo la lista della spesa settimanale. Ciò che conta è cominciare e partire dalle domande rivolte a noi stesse, è la scelta più saggia: eviterà d’interrogare gli altri su ciò a cui, soltanto noi, possiamo rispondere. 

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